Mi chiamo Giorgio Erede, avvocato, da sempre con una grande passione per la cucina. Accantonata la toga ho creato un ristorante, "San Giorgio e il Drago", che la critica del settore ha accolto con assai lusinghieri commenti. Attualmente alimento la mia passione (e, auspicabilmente, la mia famiglia) tenendo dei corsi di cucina e proponendomi come chef a domicilio. Delle mie attività parlerò più compiutamente in due apposite sezioni del blog, "Scuola di cucina" e "Lo chef a casa vostra". Presentandomi voglio farvi sapere che, contrariamente a quanto afferma di pensare Allan Bay nei suoi libri "Cuochi si diventa", secondo me cuochi si nasce, così come si nasce signori. E io, parafrasando Totò e immodestamente, lo nacqui. Per fare della buona cucina occorrono molte cose, ma alcune sono fondamentali: la passione, l'amore, il talento. Poi, certo, la materia prima scelta con cura (e con amore e talento), l'abilità nel maneggiare pentole e i vari arnesi della cucina (abilità che cresce se accompagnata da amore e talento), la c.d. "mano".
Così alle mie allieve, ai miei commensali, ho il piacere di far conoscere i piccoli, grandi, segreti di una cucina per la casa, per gli amici, per chi non vuole essere stupito da stravaganti interpretazioni, ma vuole godere dei piaceri di una cucina semplice e ad un tempo raffinata.

lunedì 21 luglio 2008

Manzo alla California

Il nome di questo piatto brianzolo proviene da una frazione di Lesmo (Monza) chiamata California. Verso la fine dell'Ottocento in uno degli allevamenti di bovini del posto vi fu una gran morìa di manzi. Per conservarne le carni vennero messe a macerare nell'aceto; al momento di cucinarle, per togliere l'aspro dell'aceto, veniva utilizzato del latte. Da qui la ricetta. (Una volta in un elegante pranzo al circolo dell'Unione sul menu trovai scritto "Manzo alla californiana" e fu servito il piatto che qui descrivo. Non riuscii a trattenermi e raccontai agli altri commensali l'origine del piatto e il suo vero nome. Lo chef e il socio dell'Unione che mi ospitava non ne furono contenti.)


Ingredienti (per 6 persone):

1 kg e 1/2 di codone di manzo (o scamone o pesce)
50 gr di burro
2 cucchiaiate di olio extra vergine di oliva
1 piccola cipolla
1 bicchiere di aceto rosso
1/2 l di latte
brodo di carne

Procedimento:
In una casseruola fare imbiondire la cipolla,tritata finemente, con burro e olio. Infarinare il pezzo di manzo, farlo rosolare a fuoco vivo per qualche minuto, aggiungere l'aceto. Una volta consumato l'aceto abbassare la fiamma e aggiungere il latte e un po' di brodo in modo che la carne sia coperta un po' più che a metà. Incoperchiare e lasciare cuocere a fuoco basso epr almeno due ore e mezza, aggiungendo all'occorrenza un po' di latte e/o brodo. Il fondo di cottura deve risultare cremoso (alcuni, non io, aggiungono all'ultimo un po' di panna).
Tagliare a fette non troppo sottili e servire accompagnato da un puré di patate. Ottime come contorno anche delle carotine al burro e/o delle cipolline in agrodolce.

2 commenti:

carmela ha detto...

buonasera, conosco questa ricetta perchè appresa dal libro di ada boni "il talismano della felicità" ma non ne conoscevo le origini monzesi. anzi ho sempre creduto fosse veramente californiana. grazie.

carmela ha detto...

comunque ho dimenticato di scrivere che sono napoletana, e che mi piace molto la cucina lombarda.